venerdì 8 maggio 2015

Esercizio di pratica filosofica: visione insieme del film "

Tornando in questa classe...
Ooggi abbiamo condiviso insieme la visione della parte finale del celebre  film "A dangerous method" di David Cronenberg [presentato alla 68° Mostra del Cinema di Venezia 2011]  una biografia dello psicoanalista K. G. Jung in cui sono ben focalizzati i limiti del transfert e del contro transfert nella terapia freudiana e l'interpretazione post analitica.

Scriviamo, in ordine sparso, le nostre impressioni, ciò che ci ha colpito:


Sabine, da prima paziente di Jung, diventerà  la prima direttrice psicoanalista di una scuola dell'infanzia e vorrei ricordare questa citazione dal film, sicuramente da verificare, :
"Voglio credere che se si insegna la libertà a un bambino forse diventerà un uomo veramente libero"
"Quando non riesci a leggere l'anima di qualcuno, vai via e poi ritorna"

Mi ha colpito come la storia faccia dimenticare personalità importanti come quella di Sabine, perchè non ne avevo mai sentito parlare prima di vedere il film. Mi ha anche colpito come è stata presentata  la politica di Stalin.
Dopo aver studiato in prima superiore il concetto di "transfert" , oggi dopo questa visione, l'ho potuto realmente "toccare con mano". Mi hanno colpito i pensieri sull'amore e sulla pedagogia di Sabine; é un film che da un lato ti apre gli occhi mostrandoti ciò di cui senti parlare, sotto un'altra ottica.

sabato 6 settembre 2014

FESTIVAL FILOSOFIA MODENA 12-14 SETTEMBRE 2014

Per tutti gli interessati ricordiamo che il 12 13 e 14 settembre Modena Carpi e Sassuolo celebrano la Filosofia diffondendo a tutti  le lezioni più belle, autorevoli e significative di insigni filosofi e professori di fama internazionale, fil rouge la Gloria anche nel senso attuale di celebrità.

http://www.festivalfilosofia.it/2014/?mod=programma_filosofico

Moltissimi gli interventi fondamentali, a ricordo di un percorso vorrei segnalare la lezione dei Classici:
domenica 14



ore 10.00
Fenomenologia dello spirito
di Georg Wilhelm Friedrich Hegel


Qui l'intervista alla Esimia Direttrice Prof.ssa Michelina Borsari del Consorzio che organizza il Festival a introdurci, a guida, nella città filosofica.

www.youtube.com/watch?v=GGKlcY6B8d0

 /www.youtube.com/watch?v=YCSxvHauaKA

Tutti coloro che volessero maggiori info,  sono invitati a contattarmi: federicarisigo@alice.it


venerdì 21 marzo 2014

concetti dalla Filosofia Prima in Aristotele

LA FILOSOFIA PRIMA in Aristotele è l'indagine sull'ESSERE in quanto tale, contenuto della scienza, nel senso greco del termine episteme  che racchiude il sapere più saldo di tutti, incontrovertibile, tale il motivo della sua primaria importanza.
Tra i vari concetti, negli scritti di metafisica, così chiamati per l'ordine scelto da Andronico nel primo secolo nel sistematizzare la produzione del fondatore del Liceo (335 a.C.), emerge quello di sostanza:

La Sostanza, dal latino sub-stantia, resa del concdetto greco "hypokeimenon" cioè "ciò che sta sotto", è la natura necessaria di un "qualsiasi" ente.
Si può per tal motivo definirla anche come l'essere dell'essere. Per Aristorele quindi la sostanza è ciò che di un ente non muta mai. Una differenza con il concetto dell'essere in Parmenide è che la sostanza aristotelica  non può essere distinta dai suoi accidenti, ovvero da tutte quelle caratteristiche mutevoli che distinguono un ente dall'altro. Così la sostanza può essere considerata quale "soggetto logico" al quale si attribuiscono i predicati, in altre parole come nucleo centrale a cui sono collegate varie specificazioni, qualità, quantità, ect...
Pertanto la sostanza è compresa quale sinolo, un'unione indissolubile, di materia e forma.



Ringraziamo Ilaria Pozzobon, 3^au, per questa sua rielaborazione (ho apportato lievi modifiche).

venerdì 14 marzo 2014

La meraviglia in Aristotele: citazioni dalla Metafisica



Riportiamo questo celebre passo tratto dalla Metafisica di Aristotele sull'origine della filosofia:
Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli altri astri, o i problemi riguardanti la generazione dell'intero universo. 
Chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. Cosicchè, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall'ignoranza, è evidente che ricercano il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando già c'era pressochè tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all'agiatezza ed al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. E' evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa. (Aristotele, Metafisica I,2,982b)

giovedì 13 marzo 2014

Esercizio 1 : Chi siamo? Presenta te stesso, te stessa con un aforisma, un frammento, una citazione, un pensiero...

Esercizio  1:  Chi siamo? Presenta te stessa, te stesso con un aforisma, un frammento, un pensiero, una citazione.

Questo è un esercizio di pratica filosofica: analisi biografica e conoscenza di sé ispirato a:  www.scuolaphilo.it Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche

Desidero a tal riguardo rendervi partecipi di studi attualissmi sul significato attuale della disciplina filosofia  citando e riportando la presentazione del saggio "La filosofia come stile di vita" Introduzione alle pratiche filosofiche scritto dai chiar.mi Professori Luigi Vero Tarca e Romano Màdera. Mondadori, 2003

"Quando si pensa alla filosofia nell'opinione comune, ma anche tra gli stessi filosofi, la si intende quasi sempre come un discorso che esamina altri discorsi, scientifici o etici, per saggiarne l'attendibilità. 
Ma la filosofia è stata, fin dalle sue origini, ricerca di saggezza che nasceva da un certo modo di vivere e si trasmetteva attraverso esercizi spirituali, un aspetto dei quali era l'attività teorica. Il libro illustra sia alcuni motivi teorici per i quali questa importante dimensione è stata a lungo trascurata, sia le regioni che rendono possibile ed entusiasmante una sua riproposizione in forme adeguate al tempo presente: propone quindi un rinnovamento delle pratiche filosofiche intese come indissolubile unità di teoria e biografia, capace di attingere alla ricchezza delle origini ma anche di ricomprendere in una dimensione di verità le nuove forme di filosofia".





 Seguono, in ordine casuale, 15 contributi  delle studentesse e degli studenti della IIIA Liceo delle scienze umane del Duca degli Abruzzi di Treviso .
  Presentiamo gli studenti della classe  che hanno partecipato attivamente e rapidamente alla creazione di questo blog! Grazie per i vostri contributi!
Sono pubblicati così come me li avete inviati.
prof.ssa Federica Risigo



GRETA BARBIERO



“Se non ti aspetti l’imprevisto, non lo incontrerai.”
 -Eraclito-


Ho scelto questa frase perché sono una persona aperta al cambiamento e sono contenta di affrontare situazione nuove, diverse e sconosciute pensando sempre che possono migliorarmi. Anche sono contenta di fare nuove amicizie mantenendo comunque quelle più vecchie e solide.

 

 

Buongiorno, sono Aurora della 3^au. 
Mi ha colpito la citazione di Eraclito nella quale dice "Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti". Nel senso che è impossibile giungere ad un grado superiore di conoscenza se non si è in grado di accettare che ciò che accade spesso non corrisponde a ciò che ci aspettiamo. 

Sono Giada Rossetton della classe 3^au.
L'aforisma che ho scelto è di Eraclito e recita: "Il carattere di una persona è il suo destino".
Penso che questa citazione possa in realtà rappresentare una situazione quotidiana, di ogni singola persona in quanto molto spesso è il carattere che ci porta a fare o a non fare determinate azioni, o avere o meno certi atteggiamenti che spesso però sono condizionati da chi ci sta attorno. L'idea di destino cambia, alle volte, da persona a persona, alcuni credono sia già stato deciso da una forza superiore come Dio, qualcuno è più fatalista e altri ancora ritengono che il destino sia un qualcosa che non è scritto e anzi siamo noi stessi a doverlo creare, in base alle nostre decisioni, come l'idea che l'uomo sia artefice del proprio destino. In questo caso però viene messo in luce da eraclito il fatto che l'uomo sì, può crearsi un destino ma questo viene e verrà condizionato dal carattere che l'uomo stesso possiede. Questo è il motivo per cui molte volte le persone si arrendono,dopo non sono riuscite ad arrivare a un obbietivo da loro stesse prefissato; altre invece nonostante tutto non mollano, restano tenaci e "combattono" in modo da raggiungere quello che vogliono. Certo è vero che non è sempre detto, che dopo tutti gli sforzi e tutti i sacrifici si riesca nell'intento ma rimane comunque l'idea di "avercela messa tutta", di aver provato in tutti i modi.Lo stesso carattere ti permette di sognare in grande ed è sempre lui che ti da la possibilità di cogliere il momento per cambiare o segnare in qualche modo il tuo destino. Alle volte il carattere cambia in base alle situazioni che la vita ci pone davanti e questo sicuramente condizionerà nel bene o nel male il nostro futuro, le nostre decisioni e le nostre azioni. Questo quindi riprende anche l'idea che tutto diviene (panta rei), tutto cambia anche in base al nostro carattere e alla nostra visione del mondo e della vita.


sono Beatrice Beggio della classe 3°au e la mia citazione preferita è di Socrate: "Sii saggio ma non farlo sapere mai a nessuno".
Mi piace questo aforisma perchè sostengo che sia molto importate conoscere, sapere molte cose senza però vantarsi di questo, conoscere è molto importante e tutti dovrebbero essere saggi senza essere vanitosi perchè la vanità non fa parte delle qualità dell'uomo. Spero di aver letto questa citazione nella chiave di lettura giusta.
Frequento questo indirizzo (scienze umane) da tre anni e mi piace molto, le materie d'indirizzo le trovo importanti e molto interessanti. Il mio rapporto con la filosofia penso sia buono, mi piace come materia perchè fa riflettere e pensare molto, anche su ciò che ci è più vicino come l'amicizia, l'amore o le forme migliori per governare uno Stato. 


 Sono Ilaria Pozzobon e per presentarmi ho scelto Democrito. In particolare mi ha colpito il fatto che lui non dica che ha maggior valore la conoscenza sensibile o quella dell'intelletto, sottolineando invece il rapporto che c'è tra i due tipi di conoscenza, infatti Democrito afferma che i sensi si limitano a mostrare ciò che l'intelletto è in grado di spiegare. Questo mi ha colpito un po' perchè si discosta dal pensiero dei filosofi precedenti, ma soprattutto perchè mi ha fatto riflettere su come a volte ci interroghiamo su determinati argomenti senza mai trovare una risposta ai nostri dubbi. Credo che la consapevolezza che non possiamo raggiungere delle conclusioni definitive su certi argomenti possa aiutarci a stare meglio con noi stessi e a vivere con un atteggiamento più rilassato, ma non per questo perdendo la curiosità e il desiderio di comprendere ciò che ci circonda. 

 Ho scelto un aforisma di Socrate (purtroppo non so inquadrarlo in un testoo in uno scritto)

" a cosa serve avere tanti libri e librerie se poi non basterebbe una
vita
intera per leggerne i titoli? "

questa frase, più di altre, mi ha fatto sorridere. mi ritrovo a pieno in
questa affermazione perché mi capita molto spesso di entrare in libreria e
perdermi fra tutti i libri che potrei leggere e e che alla fine, per
mancanza
di tempo, non leggo.

immedesimandoci in Socrate stesso riusciamo a cogliere la sua opposizione
ai libri e quindi alla scrittura, perché essa non fanno altro che creare
ignoranza e fossilizzare le menti di chi legge. Supponendo però che libri e librerie siano una metafora della conoscenza
allora questo aforisma mette in rilievo l'impossibilità dell'uomo
di affrontare
e comprendere a pieno ciò che lo circonda e la sua piccolezza in rapporto
al tutto; di conseguenza bisognerebbe concentrarsi su cose realmente
importanti, utili e giuste, per evitare di sprecare tempo prezioso.
dal mio punto di vista la scrittura e un mezzo indispensabile per
trasmettere conoscenze e correnti di pensiero e non va perciò svalutato ma d'altro
canto condivido il bisogno di Socrate di mettersi in continua discussione per
evitare di risultare poco aperti a evoluzione e innovazione.

cordiali saluti Furlan Heidi 

 "CONOSCI TE STESSO" di Socrate. Mi piaceva perchè ritengo molto
importante il fatto di conoscersi, capire quindi quali sono i pregi o
i difetti e cercare così di migliorare.
"ESSERE IRRAGIONEVOLI È UN DIRITTO UMANO" di Aristotele. L'ho
trovato
un bel aforisma perchè sostanzialmente lo condivido. Trovo infatti
importante che le persone imparino,nei limiti del "giusto", a
lasciarsi andare, far prevalere ogni tanto la parte meno riflessiva e
più pazza di se. Probabilmente mi ha colpito perchè io non riesco a
lasciarmi molto andare e quindi la sento molto "mia" come frase.

 sono Camilla Spessotto e ho fatto 3anni di liceo di scienze umane.
Mi presento attraverso Socrate che diceva che lui non voleva scrivere perchè era ignoranza e, se si scriveva, la definizione era quella, mentre se non si scriveva la definizione si poteva cambiare a seconda di ciò che si pensava o si credeva.
Questo mi ha colpito perche l'essere asistematico può aprire la mente sempre a nuove ricerche e a nuove conoscenze arricchendo l'uomo ogni giorno che passa con cose sempre nuove.
"Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza"


Queste sono due frasi che mi rappresentano e ogni volta che le leggo mi fanno riflettere molto. Queste frasi appartengono a due filosofi che non abbiamo ancora affrontato, però io le ho trovate e mi sono piaciute a tal punto che volevo inviargliele. Ecco le frasi:
Gli animali sono, assai più di noi, soddisfatti per il semplice fatto di esistere; le piante lo sono interamente; gli uomini lo sono secondo il grado della loro stupidità. Questa dedizione totale al presente, propria degli animali, è la precisa causa del piacere che ci danno gli animali domestici.
Arthur Schopenhauer, Parerga e Frammenti postumi

Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.
Seneca

Maria Vittoria Giacomini




Trovo molto interessante il "Fedro" di Platone, in cui si parla dell'anima tramite il mito della biga alata . In questo mito si paragona l'anima ad una biga alata, composta da : l'auriga che rappresenta la ragione; il cavallo bianco che rappresenta la parte irascibile e che punta verso il mondo delle idee; e il cavallo nero che rappresenta la parte concupiscibile, che punta verso il mondo terreno. L'auriga cercherà di domare il cavallo nero e di contemplare per più tempo possibile le idee. Le anime che avranno contemplato per più tempo le idee si reincarneranno in un filosofo, mentre coloro che non ci saranno riusciti diventeranno degli uomini comuni.

Cordiali saluti, 
 Gaia Trevigne, 3AU 
 Sono Lucrezia Benetton e l'aforisma che ho scelto è "panta
rei". Mi ha colpito molto questo modo di vedere le cose.
A me personalmente piace pensare che le cose cambieranno, che nel bene o
nel male saranno comunque qualcosa di diverso. Questo modo di vedere le
cose è sia fonte che di speranza, sia qualcosa che, in qualche modo,
spaventa perché ci sono delle cose che non vorremmo cambiassero mai ma,
ahimè, cambiano lo stesso. Non ci si può dunque sottrarre al cambiamento,
ed è per questo che ho scelto questo frammento per la mia presentazione. 
 Salve mi chiamo Pablo Sarpa della classe 3° AU dell'istituto Duca degli Abruzzi , ho 18 anni e adoro la filosofia. Uno degli aforismi che più mi hanno colpito deriva dal libro "Lettere a Lucilio " di Seneca e recita così: " Sappiate che gli uomini possono essere coperti ugualmente bene da un tetto di paglia,come da un soffitto dorato. Disprezzate tutto ciò che richiede un lavoro superfluo di fregi e di altri abbellimenti." . Questa massima é rintracciabile nella lettera 8: "I veri beni dell'uomo" ed é una delle più interessanti in quanto fa riflettere con parole molto semplici sul concetto di lussuria e sprona l'uomo alla semplicità e alla coltivazione dello spirito in quanto più importante. Tutto ciò é perfettamente adattabile al presente in quanto viviamo in un mondo su cui vige una superficialità materiale molto alta , ma allo stesso tempo si riscontrano mentalità semplicistiche e di frugalità che mantengono viva l'importanza della essenzialità.
Grazie del suo tempo, 

sono Mattia Bordini della 3AU.
Come aforisma rappresentativo ne ho scelto uno di Platone che ho trovato su internet.
"La musica è per l'anima quello che la ginnastica è per il corpo"
Ho scelto questo perché oltre a trovarlo vero, lo ritrovo in me stesso poiché sento che la musica è in grado di allenare la mente, ma soprattutto le emozioni. Essendo musicista conosco molti generi musicali e trovo incredibile come in genere e in genere come in canzone in canzone sia così facile che la musica faccia provare sensazioni diverse tra loro. Come la ginnastica purifica e mette in salute il corpo, anche la musica fa questo effetto per l'anima.

A domani
Mattia
Salve,io sono Sara Nadalini,sono una ragazza semplice che ama lo sport,infatti pratico il nuoto sincronizzato a livello amatoriale da ormai cinque anni.
Il corso di studi che sto facendo mi piace,mi affascina da tutti i punti di vista e sono felice di questa scelta.
Durante il percorso di filosofia quest'anno abbiamo conosciuto diversi filosofi con idee e punti di vista anche molto contrastanti,ma quello che mi ha particolarmente colpito e stato Socrate con la sua celebre frase " so di non sapere". Ebbene si,Socrate non si fermava mai ad una data affermazione ma lui con i mezzi che aveva cercava di andare oltre senza soffermarsi mai e continuare a ricercare. Tutto questo può essere relativo anche  fatto che lui,convinto delle sue idee metodi di lavoro si è fatto uccidere,senza scappare alla morte,cosa che crebbe potuto far dimenticare ciò che era.

Sara Nadalini 3^AU 
 
Mi chiamo Elisabetta, la frase che ho scelto è pronunciata da Socrate nell’ “Apologia di Socrate” scritto da Platone:
“Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta.”
Trovo questa frase molto interessante, poiché a mio parere la stessa ricerca è vita. L’ uomo con la ricerca diventa dinamico, curioso. La ricerca nell’uomo può diventare scopo (Socrate ne è la prova), una scintilla di vita che lo accende e lo apre a indeterminate avventure e idee. Se l’uomo non ricerca, secondo me, diventa un automa che certo apprende, ma facendo ciò che gli è stato imposto da altri, senza domandarsi il perché di qualche cosa senza andare al  di là di determinate convenzioni o situazioni.


Mi presento. Sono Bassan Marta della classe 3AU e, come da lei assegnato, allego anche un aforisma filosofico. 
L'aforisma che ho scelto é uno di Empedocle, filosofo pluralista che affrontandolo mi è molto piaciuto. Empedocle afferma: "Noi conosciamo la terra con la terra, l'acqua con l'acqua, l'etere divino con l'etere, il fuoco distruttore con il fuoco, l'amore con l'amore e l'odio funesto con l'odio." (frammento 109)

Ho scelto proprio questa frase perchè mi ha fatta pensare e riflettere. Quante volte si può cadere nel dubbio, nell'indecisione o nella solitudine, senza sapere da che parte aggrapparsi per tirarsi su? Ecco, in quest'aforisma io ho trovato una risposta. Se siamo nel dubbio, perchè non farsi aiutare da persone, mani amiche, che ci conoscono, che sono nostri "simili"?!? Come nell'amore, perchè viene chiamata "anima gemella"? Secondo me non è un caso. Non è affatto un caso perchè la forza dell'amore conosce l'amore stesso.
Buona serata, scusi del ritardo.


Marta Bassan