Tornando in questa classe...
Ooggi abbiamo condiviso insieme la visione della parte finale del celebre film "A dangerous method" di David Cronenberg [presentato alla 68° Mostra del Cinema di Venezia 2011] una biografia dello psicoanalista K. G. Jung in cui sono ben focalizzati i limiti del transfert e del contro transfert nella terapia freudiana e l'interpretazione post analitica.
Scriviamo, in ordine sparso, le nostre impressioni, ciò che ci ha colpito:
Sabine, da prima paziente di Jung, diventerà la prima direttrice psicoanalista di una scuola dell'infanzia e vorrei ricordare questa citazione dal film, sicuramente da verificare, :
"Voglio credere che se si insegna la libertà a un bambino forse diventerà un uomo veramente libero"
"Quando non riesci a leggere l'anima di qualcuno, vai via e poi ritorna"
Mi ha colpito come la storia faccia dimenticare personalità importanti come quella di Sabine, perchè non ne avevo mai sentito parlare prima di vedere il film. Mi ha anche colpito come è stata presentata la politica di Stalin.
Dopo aver studiato in prima superiore il concetto di "transfert" , oggi dopo questa visione, l'ho potuto realmente "toccare con mano". Mi hanno colpito i pensieri sull'amore e sulla pedagogia di Sabine; é un film che da un lato ti apre gli occhi mostrandoti ciò di cui senti parlare, sotto un'altra ottica.
3aud
esercizi di filosofia
venerdì 8 maggio 2015
sabato 6 settembre 2014
FESTIVAL FILOSOFIA MODENA 12-14 SETTEMBRE 2014
Per tutti gli interessati ricordiamo che il 12 13 e 14 settembre
Modena Carpi e Sassuolo celebrano la Filosofia diffondendo a tutti le
lezioni più belle, autorevoli e significative di insigni filosofi e
professori di fama internazionale, fil rouge la Gloria anche nel senso
attuale di celebrità.
http://www.festivalfilosofia.it/2014/?mod=programma_filosofico
Moltissimi gli interventi fondamentali, a ricordo di un percorso vorrei segnalare la lezione dei Classici:
domenica 14
http://www.festivalfilosofia.it/2014/?mod=programma_filosofico
Moltissimi gli interventi fondamentali, a ricordo di un percorso vorrei segnalare la lezione dei Classici:
domenica 14
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venerdì 21 marzo 2014
concetti dalla Filosofia Prima in Aristotele
LA FILOSOFIA PRIMA in Aristotele è l'indagine sull'ESSERE in quanto tale, contenuto della scienza, nel senso greco del termine episteme che racchiude il sapere più saldo di tutti, incontrovertibile, tale il motivo della sua primaria importanza.
Tra i vari concetti, negli scritti di metafisica, così chiamati per l'ordine scelto da Andronico nel primo secolo nel sistematizzare la produzione del fondatore del Liceo (335 a.C.), emerge quello di sostanza:
La Sostanza, dal latino sub-stantia, resa del concdetto greco "hypokeimenon" cioè "ciò che sta sotto", è la natura necessaria di un "qualsiasi" ente.
Si può per tal motivo definirla anche come l'essere dell'essere. Per Aristorele quindi la sostanza è ciò che di un ente non muta mai. Una differenza con il concetto dell'essere in Parmenide è che la sostanza aristotelica non può essere distinta dai suoi accidenti, ovvero da tutte quelle caratteristiche mutevoli che distinguono un ente dall'altro. Così la sostanza può essere considerata quale "soggetto logico" al quale si attribuiscono i predicati, in altre parole come nucleo centrale a cui sono collegate varie specificazioni, qualità, quantità, ect...
Pertanto la sostanza è compresa quale sinolo, un'unione indissolubile, di materia e forma.
Tra i vari concetti, negli scritti di metafisica, così chiamati per l'ordine scelto da Andronico nel primo secolo nel sistematizzare la produzione del fondatore del Liceo (335 a.C.), emerge quello di sostanza:
La Sostanza, dal latino sub-stantia, resa del concdetto greco "hypokeimenon" cioè "ciò che sta sotto", è la natura necessaria di un "qualsiasi" ente.
Si può per tal motivo definirla anche come l'essere dell'essere. Per Aristorele quindi la sostanza è ciò che di un ente non muta mai. Una differenza con il concetto dell'essere in Parmenide è che la sostanza aristotelica non può essere distinta dai suoi accidenti, ovvero da tutte quelle caratteristiche mutevoli che distinguono un ente dall'altro. Così la sostanza può essere considerata quale "soggetto logico" al quale si attribuiscono i predicati, in altre parole come nucleo centrale a cui sono collegate varie specificazioni, qualità, quantità, ect...
Pertanto la sostanza è compresa quale sinolo, un'unione indissolubile, di materia e forma.
Ringraziamo Ilaria Pozzobon, 3^au, per questa sua rielaborazione (ho apportato lievi modifiche).
venerdì 14 marzo 2014
La meraviglia in Aristotele: citazioni dalla Metafisica
Riportiamo questo celebre passo tratto dalla Metafisica di Aristotele sull'origine della filosofia:
Gli
uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della
meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle
difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a
porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni
della luna e quelli del sole e degli altri astri, o i problemi riguardanti la
generazione dell'intero universo.
Chi prova un senso di dubbio e di
meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il
mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un
insieme di cose che destano meraviglia. Cosicchè, se gli uomini hanno
filosofato per liberarsi dall'ignoranza, è evidente che ricercano il conoscere
solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo
stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando già c'era pressochè
tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all'agiatezza ed al benessere,
allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. E' evidente,
dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad
essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se
stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre
scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa.
(Aristotele, Metafisica I,2,982b)
giovedì 13 marzo 2014
Esercizio 1 : Chi siamo? Presenta te stesso, te stessa con un aforisma, un frammento, una citazione, un pensiero...
Esercizio 1: Chi siamo? Presenta te stessa, te stesso con un aforisma, un frammento, un pensiero, una citazione.
Questo è un esercizio di pratica filosofica: analisi biografica e conoscenza di sé ispirato a: www.scuolaphilo.it Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche
Desidero a tal riguardo rendervi partecipi di studi attualissmi sul significato attuale della disciplina filosofia citando e riportando la presentazione del saggio "La filosofia come stile di vita" Introduzione alle pratiche filosofiche scritto dai chiar.mi Professori Luigi Vero Tarca e Romano Màdera. Mondadori, 2003
"Quando si pensa alla filosofia nell'opinione comune, ma anche tra gli stessi filosofi, la si intende quasi sempre come un discorso che esamina altri discorsi, scientifici o etici, per saggiarne l'attendibilità.
Ma la filosofia è stata, fin dalle sue origini, ricerca di saggezza che nasceva da un certo modo di vivere e si trasmetteva attraverso esercizi spirituali, un aspetto dei quali era l'attività teorica. Il libro illustra sia alcuni motivi teorici per i quali questa importante dimensione è stata a lungo trascurata, sia le regioni che rendono possibile ed entusiasmante una sua riproposizione in forme adeguate al tempo presente: propone quindi un rinnovamento delle pratiche filosofiche intese come indissolubile unità di teoria e biografia, capace di attingere alla ricchezza delle origini ma anche di ricomprendere in una dimensione di verità le nuove forme di filosofia".
Seguono, in ordine casuale, 15 contributi delle studentesse e degli studenti della IIIA Liceo delle scienze umane del Duca degli Abruzzi di Treviso .
Presentiamo gli studenti della classe che hanno partecipato attivamente e rapidamente alla creazione di questo blog! Grazie per i vostri contributi!
Sono pubblicati così come me li avete inviati.
prof.ssa Federica Risigo
“Se non ti
aspetti l’imprevisto, non lo incontrerai.”
sono Beatrice Beggio della classe 3°au e la mia citazione preferita è di
Socrate: "Sii saggio ma non farlo sapere mai a nessuno".
questa frase, più di altre, mi ha fatto sorridere. mi ritrovo a pieno in
questa affermazione perché mi capita molto spesso di entrare in libreria e
perdermi fra tutti i libri che potrei leggere e e che alla fine, per
mancanza
di tempo, non leggo.
immedesimandoci in Socrate stesso riusciamo a cogliere la sua opposizione
ai libri e quindi alla scrittura, perché essa non fanno altro che creare
ignoranza e fossilizzare le menti di chi legge. Supponendo però che libri e librerie siano una metafora della conoscenza
allora questo aforisma mette in rilievo l'impossibilità dell'uomo
di affrontare
e comprendere a pieno ciò che lo circonda e la sua piccolezza in rapporto
al tutto; di conseguenza bisognerebbe concentrarsi su cose realmente
importanti, utili e giuste, per evitare di sprecare tempo prezioso.
dal mio punto di vista la scrittura e un mezzo indispensabile per
trasmettere conoscenze e correnti di pensiero e non va perciò svalutato ma d'altro
canto condivido il bisogno di Socrate di mettersi in continua discussione per
evitare di risultare poco aperti a evoluzione e innovazione.
cordiali saluti Furlan Heidi
Questo è un esercizio di pratica filosofica: analisi biografica e conoscenza di sé ispirato a: www.scuolaphilo.it Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche
Desidero a tal riguardo rendervi partecipi di studi attualissmi sul significato attuale della disciplina filosofia citando e riportando la presentazione del saggio "La filosofia come stile di vita" Introduzione alle pratiche filosofiche scritto dai chiar.mi Professori Luigi Vero Tarca e Romano Màdera. Mondadori, 2003
"Quando si pensa alla filosofia nell'opinione comune, ma anche tra gli stessi filosofi, la si intende quasi sempre come un discorso che esamina altri discorsi, scientifici o etici, per saggiarne l'attendibilità.
Ma la filosofia è stata, fin dalle sue origini, ricerca di saggezza che nasceva da un certo modo di vivere e si trasmetteva attraverso esercizi spirituali, un aspetto dei quali era l'attività teorica. Il libro illustra sia alcuni motivi teorici per i quali questa importante dimensione è stata a lungo trascurata, sia le regioni che rendono possibile ed entusiasmante una sua riproposizione in forme adeguate al tempo presente: propone quindi un rinnovamento delle pratiche filosofiche intese come indissolubile unità di teoria e biografia, capace di attingere alla ricchezza delle origini ma anche di ricomprendere in una dimensione di verità le nuove forme di filosofia".
Seguono, in ordine casuale, 15 contributi delle studentesse e degli studenti della IIIA Liceo delle scienze umane del Duca degli Abruzzi di Treviso .
Presentiamo gli studenti della classe che hanno partecipato attivamente e rapidamente alla creazione di questo blog! Grazie per i vostri contributi!
Sono pubblicati così come me li avete inviati.
prof.ssa Federica Risigo
GRETA BARBIERO
“Se non ti
aspetti l’imprevisto, non lo incontrerai.”
-Eraclito-
Ho scelto questa frase perché sono una persona aperta al cambiamento e sono contenta di affrontare situazione nuove, diverse e sconosciute pensando sempre che possono migliorarmi. Anche sono contenta di fare nuove amicizie mantenendo comunque quelle più vecchie e solide.
Buongiorno, sono Aurora della 3^au.
Mi ha colpito la citazione di
Eraclito nella quale dice "Non troverai mai la verità se non sei
disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti". Nel senso che è
impossibile giungere ad un grado superiore di conoscenza se non si è in
grado di accettare che ciò che accade spesso non corrisponde a ciò che
ci aspettiamo.
Sono Giada Rossetton della classe 3^au.
L'aforisma che ho scelto è di Eraclito e recita: "Il carattere di
una persona è il suo destino".
Penso che questa citazione possa in realtà rappresentare una situazione
quotidiana, di ogni singola persona in quanto molto spesso è il carattere che
ci porta a fare o a non fare determinate azioni, o avere o meno certi
atteggiamenti che spesso però sono condizionati da chi ci sta attorno. L'idea di
destino cambia, alle volte, da persona a persona, alcuni credono sia già stato
deciso da una forza superiore come Dio, qualcuno è più fatalista e altri ancora
ritengono che il destino sia un qualcosa che non è scritto e anzi siamo noi
stessi a doverlo creare, in base alle nostre decisioni, come l'idea che l'uomo
sia artefice del proprio destino. In questo caso però viene messo in luce da
eraclito il fatto che l'uomo sì, può crearsi un destino ma questo viene e verrà
condizionato dal carattere che l'uomo stesso possiede. Questo è il motivo per
cui molte volte le persone si arrendono,dopo non sono riuscite ad arrivare a un
obbietivo da loro stesse prefissato; altre invece nonostante tutto non mollano,
restano tenaci e "combattono" in modo da raggiungere quello che
vogliono. Certo è vero che non è sempre detto, che dopo tutti gli sforzi e
tutti i sacrifici si riesca nell'intento ma rimane comunque l'idea di
"avercela messa tutta", di aver provato in tutti i modi.Lo stesso
carattere ti permette di sognare in grande ed è sempre lui che ti da la
possibilità di cogliere il momento per cambiare o segnare in qualche modo il
tuo destino. Alle volte il carattere cambia in base alle situazioni che la vita
ci pone davanti e questo sicuramente condizionerà nel bene o nel male il nostro
futuro, le nostre decisioni e le nostre azioni. Questo quindi riprende anche
l'idea che tutto diviene (panta rei), tutto cambia anche in base al nostro
carattere e alla nostra visione del mondo e della vita.
sono Beatrice Beggio della classe 3°au e la mia citazione preferita è di
Socrate: "Sii saggio ma non farlo sapere mai a nessuno".
Mi piace questo aforisma perchè sostengo che sia molto importate
conoscere, sapere molte cose senza però vantarsi di questo, conoscere è
molto importante e tutti dovrebbero essere saggi senza essere vanitosi
perchè la vanità non fa parte delle qualità dell'uomo. Spero di aver
letto questa citazione nella chiave di lettura giusta.
Frequento questo indirizzo (scienze umane) da tre anni e mi piace
molto, le materie d'indirizzo le trovo importanti e molto interessanti.
Il mio rapporto con la filosofia penso sia buono, mi piace come materia
perchè fa riflettere e pensare molto, anche su ciò che ci è più vicino
come l'amicizia, l'amore o le forme migliori per governare uno Stato.
Sono Ilaria Pozzobon e per presentarmi ho scelto Democrito. In
particolare mi ha colpito il fatto che lui non dica che ha maggior
valore la conoscenza sensibile o quella dell'intelletto, sottolineando
invece il rapporto che c'è tra i due tipi di conoscenza, infatti
Democrito afferma che i sensi si limitano a mostrare ciò che
l'intelletto è in grado di spiegare. Questo mi ha colpito un po' perchè
si discosta dal pensiero dei filosofi precedenti, ma soprattutto perchè
mi ha fatto riflettere su come a volte ci interroghiamo su determinati
argomenti senza mai trovare una risposta ai nostri dubbi. Credo che la
consapevolezza che non possiamo raggiungere delle conclusioni definitive
su certi argomenti possa aiutarci a stare meglio con noi stessi e a
vivere con un atteggiamento più rilassato, ma non per questo perdendo la
curiosità e il desiderio di comprendere ciò che ci circonda.
Ho scelto un aforisma di Socrate (purtroppo non so inquadrarlo in un testoo in uno scritto)
" a cosa serve avere tanti libri e librerie se poi non basterebbe una
vita
intera per leggerne i titoli? "
" a cosa serve avere tanti libri e librerie se poi non basterebbe una
vita
intera per leggerne i titoli? "
questa frase, più di altre, mi ha fatto sorridere. mi ritrovo a pieno in
questa affermazione perché mi capita molto spesso di entrare in libreria e
perdermi fra tutti i libri che potrei leggere e e che alla fine, per
mancanza
di tempo, non leggo.
immedesimandoci in Socrate stesso riusciamo a cogliere la sua opposizione
ai libri e quindi alla scrittura, perché essa non fanno altro che creare
ignoranza e fossilizzare le menti di chi legge. Supponendo però che libri e librerie siano una metafora della conoscenza
allora questo aforisma mette in rilievo l'impossibilità dell'uomo
di affrontare
e comprendere a pieno ciò che lo circonda e la sua piccolezza in rapporto
al tutto; di conseguenza bisognerebbe concentrarsi su cose realmente
importanti, utili e giuste, per evitare di sprecare tempo prezioso.
dal mio punto di vista la scrittura e un mezzo indispensabile per
trasmettere conoscenze e correnti di pensiero e non va perciò svalutato ma d'altro
canto condivido il bisogno di Socrate di mettersi in continua discussione per
evitare di risultare poco aperti a evoluzione e innovazione.
cordiali saluti Furlan Heidi
"CONOSCI TE STESSO" di Socrate. Mi piaceva perchè ritengo molto
importante il fatto di conoscersi, capire quindi quali sono i pregi o
i difetti e cercare così di migliorare.
"ESSERE IRRAGIONEVOLI È UN DIRITTO UMANO" di Aristotele. L'ho
trovato
un bel aforisma perchè sostanzialmente lo condivido. Trovo infatti
importante che le persone imparino,nei limiti del "giusto", a
lasciarsi andare, far prevalere ogni tanto la parte meno riflessiva e
più pazza di se. Probabilmente mi ha colpito perchè io non riesco a
lasciarmi molto andare e quindi la sento molto "mia" come frase.
importante il fatto di conoscersi, capire quindi quali sono i pregi o
i difetti e cercare così di migliorare.
"ESSERE IRRAGIONEVOLI È UN DIRITTO UMANO" di Aristotele. L'ho
trovato
un bel aforisma perchè sostanzialmente lo condivido. Trovo infatti
importante che le persone imparino,nei limiti del "giusto", a
lasciarsi andare, far prevalere ogni tanto la parte meno riflessiva e
più pazza di se. Probabilmente mi ha colpito perchè io non riesco a
lasciarmi molto andare e quindi la sento molto "mia" come frase.
sono Camilla Spessotto e ho fatto 3anni di liceo di scienze umane.
Mi presento attraverso Socrate che diceva che lui non voleva scrivere perchè era ignoranza e, se si scriveva, la definizione era quella, mentre se non si scriveva la definizione si poteva cambiare a seconda di ciò che si pensava o si credeva.
Questo mi ha colpito perche l'essere asistematico può aprire la mente sempre a nuove ricerche e a nuove conoscenze arricchendo l'uomo ogni giorno che passa con cose sempre nuove.
"Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza"
Mi presento attraverso Socrate che diceva che lui non voleva scrivere perchè era ignoranza e, se si scriveva, la definizione era quella, mentre se non si scriveva la definizione si poteva cambiare a seconda di ciò che si pensava o si credeva.
Questo mi ha colpito perche l'essere asistematico può aprire la mente sempre a nuove ricerche e a nuove conoscenze arricchendo l'uomo ogni giorno che passa con cose sempre nuove.
"Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza"
Queste sono due frasi che mi
rappresentano e ogni volta che le leggo mi fanno riflettere molto.
Queste frasi appartengono a due filosofi che non abbiamo ancora
affrontato, però io le ho trovate e mi sono piaciute a tal punto che
volevo inviargliele.
Ecco le frasi:
Gli animali sono, assai più di noi, soddisfatti per il semplice fatto di esistere; le piante lo sono interamente; gli uomini lo sono secondo il grado della loro stupidità. Questa dedizione totale al presente, propria degli animali, è la precisa causa del piacere che ci danno gli animali domestici.
Arthur Schopenhauer, Parerga e Frammenti postumi
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.
Seneca
Maria Vittoria Giacomini
Gli animali sono, assai più di noi, soddisfatti per il semplice fatto di esistere; le piante lo sono interamente; gli uomini lo sono secondo il grado della loro stupidità. Questa dedizione totale al presente, propria degli animali, è la precisa causa del piacere che ci danno gli animali domestici.
Arthur Schopenhauer, Parerga e Frammenti postumi
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.
Seneca
Maria Vittoria Giacomini
Trovo molto interessante il "Fedro" di Platone, in cui si parla
dell'anima tramite il mito della biga alata . In questo mito si paragona
l'anima ad una biga alata, composta da : l'auriga che rappresenta la
ragione; il cavallo bianco che rappresenta la parte irascibile e che
punta verso il mondo delle idee; e il cavallo nero che rappresenta la
parte concupiscibile, che punta verso il mondo terreno. L'auriga
cercherà di domare il cavallo nero e di contemplare per più tempo
possibile le idee. Le anime che avranno contemplato per più tempo le
idee si reincarneranno in un filosofo, mentre coloro che non ci saranno
riusciti diventeranno degli uomini comuni.
Cordiali saluti,
Gaia Trevigne, 3AU
Sono Lucrezia Benetton e l'aforisma che ho scelto è "panta
rei". Mi ha colpito molto questo modo di vedere le cose.
A me personalmente piace pensare che le cose cambieranno, che nel bene o
nel male saranno comunque qualcosa di diverso. Questo modo di vedere le
cose è sia fonte che di speranza, sia qualcosa che, in qualche modo,
spaventa perché ci sono delle cose che non vorremmo cambiassero mai ma,
ahimè, cambiano lo stesso. Non ci si può dunque sottrarre al cambiamento,
ed è per questo che ho scelto questo frammento per la mia presentazione.
rei". Mi ha colpito molto questo modo di vedere le cose.
A me personalmente piace pensare che le cose cambieranno, che nel bene o
nel male saranno comunque qualcosa di diverso. Questo modo di vedere le
cose è sia fonte che di speranza, sia qualcosa che, in qualche modo,
spaventa perché ci sono delle cose che non vorremmo cambiassero mai ma,
ahimè, cambiano lo stesso. Non ci si può dunque sottrarre al cambiamento,
ed è per questo che ho scelto questo frammento per la mia presentazione.
Salve mi chiamo Pablo Sarpa della classe 3° AU dell'istituto Duca degli
Abruzzi , ho 18 anni e adoro la filosofia. Uno degli aforismi che più mi
hanno colpito deriva dal libro "Lettere a Lucilio " di Seneca e recita
così: " Sappiate che gli uomini possono essere coperti ugualmente bene
da un tetto di paglia,come da un soffitto dorato. Disprezzate tutto ciò
che richiede un lavoro superfluo di fregi e di altri abbellimenti." .
Questa massima é rintracciabile nella lettera 8: "I veri beni dell'uomo"
ed é una delle più interessanti in quanto fa riflettere con parole
molto semplici sul concetto di lussuria e sprona l'uomo alla semplicità e
alla coltivazione dello spirito in quanto più importante. Tutto ciò é
perfettamente adattabile al presente in quanto viviamo in un mondo su
cui vige una superficialità materiale molto alta , ma allo stesso tempo
si riscontrano mentalità semplicistiche e di frugalità che mantengono
viva l'importanza della essenzialità.
Grazie del suo tempo,
Grazie del suo tempo,
sono Mattia Bordini della 3AU.
Come aforisma rappresentativo ne ho scelto uno di Platone che ho trovato su internet.
"La musica è per l'anima quello che la ginnastica è per il corpo"
Ho
scelto questo perché oltre a trovarlo vero, lo ritrovo in me stesso
poiché sento che la musica è in grado di allenare la mente, ma
soprattutto le emozioni. Essendo musicista conosco molti generi musicali
e trovo incredibile come in genere e in genere come in canzone in
canzone sia così facile che la musica faccia provare sensazioni diverse
tra loro. Come la ginnastica purifica e mette in salute il corpo, anche
la musica fa questo effetto per l'anima.
A domani
Mattia
Salve,io sono Sara Nadalini,sono una ragazza semplice che ama lo
sport,infatti pratico il nuoto sincronizzato a livello amatoriale da
ormai cinque anni.
Il corso di studi che sto facendo mi piace,mi affascina da tutti i punti di vista e sono felice di questa scelta.
Durante il percorso di filosofia quest'anno abbiamo conosciuto diversi filosofi con idee e punti di vista anche molto contrastanti,ma quello che mi ha particolarmente colpito e stato Socrate con la sua celebre frase " so di non sapere". Ebbene si,Socrate non si fermava mai ad una data affermazione ma lui con i mezzi che aveva cercava di andare oltre senza soffermarsi mai e continuare a ricercare. Tutto questo può essere relativo anche fatto che lui,convinto delle sue idee metodi di lavoro si è fatto uccidere,senza scappare alla morte,cosa che crebbe potuto far dimenticare ciò che era.
Sara Nadalini 3^AU
Il corso di studi che sto facendo mi piace,mi affascina da tutti i punti di vista e sono felice di questa scelta.
Durante il percorso di filosofia quest'anno abbiamo conosciuto diversi filosofi con idee e punti di vista anche molto contrastanti,ma quello che mi ha particolarmente colpito e stato Socrate con la sua celebre frase " so di non sapere". Ebbene si,Socrate non si fermava mai ad una data affermazione ma lui con i mezzi che aveva cercava di andare oltre senza soffermarsi mai e continuare a ricercare. Tutto questo può essere relativo anche fatto che lui,convinto delle sue idee metodi di lavoro si è fatto uccidere,senza scappare alla morte,cosa che crebbe potuto far dimenticare ciò che era.
Sara Nadalini 3^AU
Mi chiamo Elisabetta, la frase che ho scelto è
pronunciata da Socrate nell’ “Apologia di Socrate” scritto da Platone:
“Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere
vissuta.”
Trovo questa frase molto interessante, poiché a mio
parere la stessa ricerca è vita. L’ uomo con la ricerca diventa dinamico,
curioso. La ricerca nell’uomo può diventare scopo (Socrate ne è la prova), una
scintilla di vita che lo accende e lo apre a indeterminate avventure e idee. Se
l’uomo non ricerca, secondo me, diventa un automa che certo apprende, ma
facendo ciò che gli è stato imposto da altri, senza domandarsi il perché di
qualche cosa senza andare al di là di
determinate convenzioni o situazioni.
Mi presento. Sono Bassan Marta della classe 3AU e, come da lei assegnato, allego anche un aforisma filosofico.
L'aforisma che ho scelto é uno di Empedocle, filosofo pluralista che
affrontandolo mi è molto piaciuto. Empedocle afferma: "Noi conosciamo
la terra con la terra, l'acqua con l'acqua, l'etere divino con l'etere,
il fuoco distruttore con il fuoco, l'amore con l'amore e l'odio funesto
con l'odio." (frammento 109)
Ho scelto proprio questa frase perchè mi ha fatta pensare e
riflettere. Quante volte si può cadere nel dubbio, nell'indecisione o
nella solitudine, senza sapere da che parte aggrapparsi per tirarsi su?
Ecco, in quest'aforisma io ho trovato una risposta. Se siamo nel dubbio,
perchè non farsi aiutare da persone, mani amiche, che ci conoscono, che
sono nostri "simili"?!? Come nell'amore, perchè viene chiamata "anima
gemella"? Secondo me non è un caso. Non è affatto un caso perchè la
forza dell'amore conosce l'amore stesso.
Buona serata, scusi del ritardo.
Marta Bassan
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